I principali risultati raggiunti sono:

•    Un modello di governance, implementato a livello regionale, degli eventi ambientali di contaminazione, con particolare riferimento ai PFAS a catena corta. Tale modello sostanziandosi nel concetto di “Rete Ambiente e Salute”, è idealmente vicino ad alcune metodologie recentemente introdotte in ambito europeo, che dovranno a breve essere recepite dagli Stati Membri. Un esempio sono i Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA), che costituiscono un approccio innovativo per garantire la sicurezza dei sistemi di fornitura idropotabile.

•    Lo sviluppo di un sistema informativo e statistico integrato, datawarehouse finalizzato ad agevolare le istituzioni competenti nella valutazione dei rischi per la salute umana associati alla presenza nell’ambiente di contaminanti emergenti. Lo strumento,  è stato concepito per raccogliere e interconnettere, all’interno di un unico contenitore virtuale, dati di tipo territoriale, ambientale e sanitario detenuti da diversi Enti pubblici della Regione Veneto.

•    L’implementazione di un modello previsionale numerico di trasporto dei PFAS nelle acque, la matrice ambientale più colpita dall’inquinamento. La modellistica numerica applicata alle acque sotterranee e superficiali costituisce certamente lo strumento più idoneo per quantificare, interpretare e predire, con il rigore scientifico necessario, i molti aspetti legati alla diffusione della contaminazione da PFAS.

 •    La predisposizione di linee guida per la gestione delle problematiche di contaminazione delle risorse idriche da inquinanti emergenti. Queste linee guida organizzano soluzioni   tecniche   e   di governance   elaborate  dal progetto (protocolli di analisi, metodi  e strumenti   per raccogliere e confrontare i dati, procedure di gestione ecc.), in grado di fornire una linea di indirizzo ad altre istituzioni e autorità regionali e locali che stanno affrontando analoghe situazioni.